Dario Quintavalle

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca

Dario Quintavalle (Gaeta, 1898Roma, 1978) è stato un dirigente pubblico e magistrato italiano.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Dirigente del Ministero delle finanze col grado di Direttore Capo di Ragioneria di I classe fu - con decreto approvato nella riunione del Consiglio dei ministri della Repubblica Sociale Italiana del 24 novembre 1943 - collocato a riposo d'autorità insieme a molti alti funzionari dello Stato per aver rifiutato di aderire al governo della Repubblica di Salò. Dopo la guerra, superato favorevolmente il giudizio della Commissione di epurazione, venne nominato, su proposta di Ferruccio Parri, consigliere della Corte dei conti nella seduta del Consiglio dei ministri del 10 agosto 1945.

In tale veste contribuì, con vari ed approfonditi studi in materia di finanza pubblica, ai lavori dell'Assemblea Costituente [1]

Raggiunse poi il grado di Presidente di Sezione, congedandosi infine col titolo di Presidente onorario della Corte dei conti.

Onorificenze[modifica | modifica wikitesto]

Ufficiale dell'Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro - nastrino per uniforme ordinaria
Commendatore dell'Ordine della Corona d'Italia - nastrino per uniforme ordinaria
Cavaliere di gran croce dell'Ordine al merito della Repubblica Italiana - nastrino per uniforme ordinaria
«Presidente di sezione della Corte dei conti»
— 2 giugno 1960[2]

Note[modifica | modifica wikitesto]

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • IL CONTROLLO DEL BILANCIO a cura del dott. DARIO QUINTAVALLE, Consigliere della Corte dei Conti. Rapporto presentato all'Assemblea costituente, 1946, 5.2: 311. Istituto Poligrafico dello Stato.
  • FAUSTO, Domenicantonio, Saggi di storia dell'economia finanziaria, FrancoAngeli, 2015, p. 346 (peraltro l'autore si riferisce erroneamente a lui come 'Consigliere di Stato').

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

  Portale Biografie: accedi alle voci di Wikipedia che trattano di biografie